SPECIALE FUTURISMO
MOSTRA
Dipinti, bozzetti, oggetti, film, danza, fotografia
COLLEZIONARE IL FUTURISMO
PALAZZO GRANAFEI-NERVEGNA – BRINDISI
22 Gennaio – 9 Marzo 2009
Il Comune di Brindisi, con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Ministero degli Affari Esteri, curata da Mariastella Margozzi e Paolo Roberto Salvadori, presenta una particolare lettura del più importante movimento d’avanguardia italiano, nato nel 1909 con il manifesto pubblicato a Parigi da Filippo Tommaso Marinetti e protrattosi nel corso dei due decenni successivi con una nuova riproposizione anche teorica nel 1931, sempre a opera di Marinetti.
Gli artisti ospitati dalla mostra sono: Giovanni Acquaviva, Roberto Baldessari, Giacomo Balla, Benedetta Marinetti, Osvaldo Barbieri, Francesco Cangiullo, Giorgio Carmelich, Marcello Claris, Tullio Crali, Victor Aldo De Sanctis, Fortunato Depero, Nicolay Diulgheroff, Gerardo Dottori, Fillia, Ivanoe Gambini, Ugo Giannattasio, Ginna, Ottorino Mancioli, Bruno Munari, Neri Nannetti, Novo, Pippo Oriani, Ivo Pannaggi, Enrico Prampolini, Luigi Russolo, Mario Sironi, Tato, Carlo Vittorio Testi, Lucio Venna.
Accanto a bozzetti realizzati per manifesti, copertine di riviste, illustrazioni, vengono esposti anche oggetti d’uso e oggetti simbolo di Giacomo Balla; è ricreato l’ingresso dell’atelier della sartoria Schubert di Roma del 1932 attraverso i recuperati pannelli di Tullio Crali e la realizzazione dell’abito futurista che in essi compare; sono esposte gigantografie delle foto di scena della danzatrice futurista Giannina Censi; riproposta anche la registrazione della voce di Filippo Tommaso Marinetti che recita le sue poesie futuriste e proiettato l’unico stralcio esistente del film “Vitesse” di Pippo Oriani del 1933. Il coreografo Pier Paolo Koss realizza il giorno dell’inaugurazione, la “Danza elettrica” tratta dalla performance “Vita futurista”, che ha recentemente raccolto un enorme successo a Mosca e a Pietroburgo. Esposte circa ottanta opere tra tempere, olii e oggetti, che a partire proprio dai fatidici primi decenni del secolo XX entrarono a far parte della collezione di famiglia di un colto genovese amante dell’arte ma
soprattutto curioso indagatore dello stile futurista.
All’interno della mostra se ne inserisce una di più limitate dimensioni, dedicata appunto alla moda e al costume. Si tratta di Moda e Modi nei disegni di Ottorino Mancioli dagli anni ’20 agli anni ’30, che con le sue quaranta opere su carta costituisce un interessante complemento alla comprensione del gusto del periodo.
Nico Lorusso e Ilaria Lenzitti realizzano per Summe Time uno speciale servizio fotografico direttamente negli spazi dedicati alla mostra.